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Riabilita studio associato fisoterapico

Storicamente la corsa viene considerata come uno "sport traumatico", potenzialmente nocivo per le nostre articolazioni: a chi il medico, dopo un esame strumentale o un infortunio non ha consigliato di smettere di correre?

Le credenze nel mondo del running purtroppo partono da un postulato errato che risiede nel credere che il corpo umano sia come una macchina e che con l'applicazione di carichi ripetuti (corsa, ciclismo ecc) vada incontro a progressiva usura.
Niente di piΓΉ sbagliato.

Partiamo con una piccola premessa e un piccolo spoiler: correre fa bene. Niente discussioni. Da un punto di vista di salute generale ci sono dati che parlano di:
β€’ Aumento di 3 anni dell'aspettativa di vita
β€’ Riduzione di morte prematura del 25/40%
β€’ Prevenzione di malattie croniche (cardiovascolari, metaboliche o ossee come l'artrosi)

Fatta questa piccola premessa veniamo all'evidenza. Il corpo umano se stimolato ha una grande capacitΓ  di adattamento; ma cosa significa? Fondamentalmente che le ossa, le cartilagini, i dischi intervertebrali vanno visti esattamente come la muscolatura: Se vuoi farti venire dei bicipiti giganteschi cosa fai, li alleni oppure no?
La base di ragionamento deve essere proprio questa. Cambia l'esercizio, la modalitΓ  di applicazione ma se stimolato un osso, una cartilagine, un disco intervertebrale si rafforza.

Tirando giΓΉ un po' evidenza scientifica, di modo che non ci accusiate di dirlo solo per moda, vediamo che:
β€’ Runner amatori hanno una probabilitΓ  di sviluppare artrosi del 3-5% contro un 10.2% della popolazione sedentaria
β€’ La cartilagine ha un'ampia abilitΓ  di adattamento, rispondendo in modo ottimale al carico e aumentando la caricabilitΓ  delle nostre articolazioni che risulteranno piΓΉ forti
β€’ Chi corre tanto ha dischi intervertebrali piΓΉ idratati rispetto a chi corre poco (vi lascio immaginare rispetto a chi non corre affatto), suggerendo anche l'applicabilitΓ  di un programma di corsa in chi ha qualche ernietta (ma questa Γ¨ un'altra storia).

Allora perchΓ© il runner sviluppa dolori alle ginocchia, al bacino o al piede?
Purtroppo la risposta la sapete e non vi piacerΓ : per il fai da te.

Spesso un soggetto si approccia alla corsa esagerando con il volume o con l'intensitΓ  rispetto alla sua reale fitness globale: si tende sempre a sopravvalutare noi stessi in questi casi poichΓ©, essendo asintomatici al giorno 0 non notiamo il potenziale rischio nel fare le cose a caso; se a questo aggiungiamo il mondo social fatto per lo piΓΉ di moda e spettacolo facciamo bingo: Esercizi visti sui social, setting di corsa consigliati dall'amico runner esperto, tecniche di corsa considerate buone sui social. I veri problemi purtroppo sono questi.

Qual Γ¨ quindi la soluzione?
La cosa migliore sarebbe farvi seguire da un professionista: se andate in palestra avete bisogno di una figura che vi mostri come e quanto eseguire degli esercizi, no? Il ragionamento Γ¨ quello.

L'unico consiglio che possiamo darvi, se volete iniziare in autonomia, Γ¨ quello di non esagerare, ne' con intensitΓ  ne' con Volume e di aumentarli progressivamente nel tempo (ne parleremo piΓΉ avanti): considerate che anche andare in percorsi collinari aumenta molto l'intensitΓ  della vostra corsa!

Per concludere: i processi di artrosi, degenerazione discale o protrusione e "degenerazioni tendinee" non sono dati dalla corsa che, anzi li limita, ma dall'etΓ  che avanza: abbiamo un esempio clamoroso sulla pelle, ovvero le rughe. Questi processi sono esattamente come le rughe, fanno parte del normale processo di invecchiamento!

Buona Corsa!

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