Artrosi di ginocchio e attività fisica
Una soluzione non farmacologica

Riabilita studio associato fisoterapico

L’artrosi (OA) è tra le principali cause di disabilità e dolore al livello globale, soprattutto per ciò che riguarda le articolazioni di anca e di ginocchio. I sintomi rappresentano delle vere e proprie barriere all’attività fisica, causando inattività che può portare a malattie croniche tipo diabete di tipo II, malattie cardiovascolari ed alcuni tipi di tumori.
Chi non ha parenti o parenti di amici che hanno dolori o disabilità causate da artrosi? Spesso, però, il trattamento si concentra su soluzioni farmacologiche o passive e, il più delle volte, si consiglia la chirurgia precocemente, visto anche l’abbassamento dell’età media dei soggetti che ne sono afflitti.
I trattamenti spesso consigliati sono infiltrazioni di acido ialuronico e/o cortisone, chirurgia oppure trattamenti elettromedicali svolti dal fisioterapista.

L’esercizio: un alleato inaspettato

L’Esercizio terapeutico è una soluzione sicura, gestibile ed economica troppo spesso sottovalutata da molti sia per il trattamento dell’artrosi che per quello di molte altre patologie croniche che troppo spesso sono trattate al livello farmacologico, chirurgico o passivo. Infatti, nell’artrosi di ginocchio e anca l’esercizio è efficace al pari dei FANS e da 2 a 3 volte più efficace del paracetamolo nel ridurre il dolore.
Perché l’esercizio viene sottovalutato? Esattamente come un farmaco, l’esercizio terapeutico necessita di un dosaggio e di una durata sufficiente per garantire gli effetti desiderati. In altre parole, ha il vantaggio di essere meno costoso di un farmaco o di un’operazione chirurgica, ma richiede tempo, costanza e volontà.

Quali esercizi svolgere?

Gli esercizi maggiormente consigliati sono aerobici (es. cyclette, camminate, nuoto o, perchè no, corsa), esercizi contro resistenza (per migliorare la forza) ed esercizi di performance (per migliorare determinate attività). Non sembra, però, esserci differenza tra i vari tipi di esercizi, anche se gli studi scientifici sembrano indicare che alcuni tipi di pazienti possano beneficiare più di un certo tipo di esercizi: ad esempio, sembra che persone che presentano varismo di ginocchio beneficino di più di esercizi di controllo neuromuscolare, mentre quelli obesi di esercizi di forza per il quadricipite. L’esercizio in acqua dovrebbe essere svolto quando i sintomi a “secco” sono troppo alti.

Quante volte svolgere esercizio?

Non c’è una risposta assoluta. Ogni tipo di persona richiede uno specifico dosaggio, ma proviamo a tracciare delle linee direttive. Partendo dalle linee guida sulla salute, sappiamo che sono raccomandati 150 di attività fisica moderata o 75 minuti di attività fisica vigorosa a settimana, numeri assolutamente non raggiunti dalle persone con sintomi di osteoartrosi. In generale, potremmo dire che sarebbero necessari almeno 3 sedute con durata dai 30 ai 60 minuti a settimana, con 1 o 2 potenziali ulteriori sedute. Quello che potrebbe fare la differenza è l’avere un fisioterapista o un chinesiologo che sappia stabilire il punto di partenza e definire il programma di esercizi adatto a voi. L’efficacia nel miglioramento di dolore e disabilità è maggiore se aveste un professionista che vi guida nel vostro percorso.

È il dolore l’unico obiettivo?

No. Gli esercizi mirano anche a ripristinare la qualità della vita, migliorando la vostra forza, il vostro equilibrio e la vostra partecipazione alle attività. L’attenzione va posta sia sul dolore che sulla funzionalità, che sarà quella che vi darà la forza di continuare al fine di migliorare il dolore: non è, infatti, un grande traguardo passare dal camminare 500m con dolore ed essere costretti a fermarsi al camminare 3/4km con il solito dolore?
Purtroppo, l’aderenza e la continuità sono quelle che garantiranno un miglioramento dei sintomi, poiché per abbassare il dolore ci vuole un po’ di tempo. Il consiglio è quello di arrivare almeno a 12 settimane di esercizi, con la possibilità di andare oltre. Sembra che fare sessioni di richiamo col fisioterapista migliori e faciliti l’aderenza a lungo termine.

Gli altri trattamenti

Come abbiamo visto, ci sono molti altri trattamenti che vanno ad agire sul sintomo. La soluzione farmacologica è consigliata in soggetti che non riescono più a convivere con il dolore e che presentano disabilità nella vita quotidiana. Le infiltrazioni di acido ialuronico e/o di cortisone sembrano poter dare sollievo nel breve termine, ma non rappresentano una scelta nel lungo termine. La chirurgia è conveniente quando il grado dell’artrosi è avanzato o quando tutti le altre soluzioni hanno fallito. Un fattore sul quale poter lavorare è rappresentato dal controllo del peso: infatti, la riduzione di esso permette ai pazienti miglioramenti funzionali. Quindi anche da un punto di vista nutrizionale potrebbero esservi alcune soluzioni.

Conclusione

L’esercizio rappresenta un grande alleato nel migliorare dolore e funzione in persone con sintomi da artrosi. Il trattamento sembra essere ancora più efficace se supervisionati da fisioterapisti o professionisti dell’esercizio (es. chinesiologi). Se la chirurgia fosse l’unica soluzione, condurre un programma di esercizi nel periodo pre-operatorio, oltre che migliorare i vostri sintomi, porterebbe ad un decorso post-chirurgico migliore e più veloce. L’effetto desiderato si raggiunge con costanza e volontà, che in questo caso rappresentano il “prezzo” da pagare.
Ecco un riassunto di quanto detto:
•Stabilire una baseline per ciò che riguarda funzione e dolore.
•Svolgere 3 o più sessioni settimanali di esercizi.
•Durata di 30-60 minuti.
•Integrare esercizi aerobici come camminata o cyclette, esercizi di forza come step-up, squat o affondi, di controllo neuromuscolare come equilibrio e allineamento, o esercizi volti a migliorare una performance compromessa come scendere o salire le scale.
•Svolgerli per almeno 12 settimane incrementando nel tempo durata, ripetizioni o resistenza dell’esercizio.

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