Il termine “Stress” viene utilizzato frequentemente nel linguaggio comune, spesso per definire come ci si sente o spiegare agli altri le motivazioni alla base di alcuni nostri comportamenti. Ma la definizione di “Stress” è poco nota così come le sue varie sfaccettature.
Con “stress”, infatti, si definisce una “risposta psico-fisica ad una quantità di compiti emotivi, cognitivi o sociali percepiti dalla persona come eccessivi”. La sintomatologia, quindi, può essere di natura fisica (mal di testa, mal di pancia, tensione, problemi di sonno..), di natura comportamentale (assunzione di alcolici, atteggiamento critico o prepotente…), di natura emotiva ( tensione, rabbia, nervosismo, ansia…) e di natura cognitiva (distrazione, preoccupazione costante, mancanza di creatività…).
Qualsiasi evento stressogeno si manifesta in 3 fasi:
• Fase di allarme: la persona riconosce l’esubero dei doveri richiesti
• Fase di resistenza: il soggetto si adatta alle nuove richieste
• Fase di esaurimento: esaurimento delle risorse a disposizione
Ma come accennato prima, lo stress non è necessariamente negativo poiché ne esiste una tipologia che può essere benefica sia a livello mentale che fisico.
Questa tipologia di Stress si chiama Eustress
e ha la caratteristica di avere una durata breve ma soprattutto la sensazione di nervosismo induce alla motivazione; pensieri affannosi e preoccupanti non fanno sentire la persona come sopraffatta da essi, ma vengono percepiti come stimolanti e motivanti.
I vantaggi dell’Eustress sono i seguenti:
• Aiuta ad aumentare la concentrazione
• Incrementa la motivazione
• Aumenta la resilienza
• Aiuta a sentirsi più utili
• Migliora il benessere in senso più generale
Ma se abbiamo detto che l’Eustress rappresenta lo “stress positivo”, come si chiama lo stress negativo? Distress
, è questo il nome della tipologia di stress disfunzionale che danneggia la persona fino a farla sentire totalmente impotente.
Il Distress si manifesta nei seguenti modi:
• Ci si sente sopraffatti senza la possibilità di interrompere questo meccanismo
• Si percepisce un livello alto di nervosismo
• Ci si sente insicuri delle proprie possibilità e impotenti
• Prevalgono emozioni quali tristezza e senso di colpa
• Si manifestano sintomi fisici quali mal di testa, insonnia, irritabilità…
Come far sì che prevalga l’Eustress sul Distress?
La prima differenza sostanziale sta nel come si percepiscono le situazioni: percepirle come una minaccia fa sì che si manifestino ansia e stress “negativo”, mentre percepirle come delle sfide fa sì che la persona si senta motivata ad impegnarsi, mettersi alla prova e perché no, divertirsi nell’affrontarla, andando a reperire tutte le risorse a sua disposizione.
Ecco alcuni modi per trasformare lo stress in Eustress:
• Parlare a sé stessi in modo positivo
• Concentrarsi sulle risorse a disposizione
• Percepire le situazioni difficili come fonte di apprendimento
• Non sostare nella propria zona di comfort
• Avere uno stile di vita sano
• Definire degli obiettivi raggiungibili e gestibili
Non è sempre facile mettere in atto questi cambiamenti e molto spesso la vita frenetica che caratterizza la società attuale fa sì che la linea di confine tra eustress e distress sia molto sottile.
Lo psicologo supporta le persone durante questo percorso ma non solo per intervenire nel caso in cui la situazione stia sfuggendo di mano, ma anche per promuovere il riconoscimento delle risorse a disposizione, crearne delle nuove qualora fosse necessario e favorire la percezione delle situazioni nuove come delle sfide piuttosto che delle minacce.
Dott.ssa Valeria Donna
Psicologa