Fasciopatia Plantare
Cause e rimedi.

Riabilita studio associato fisoterapico

La fasciopatia plantare, spesso conosciuta come fascite plantare, è un’irritazione della fascia situata sotto al piede. La fascia plantare è tesa come una corda, va dal calcagno alle dita dei piedi e gioca un ruolo importante nel sostenere l’arco plantare.

Come posso infortunarmi alla fascia plantare?

La fasciopatia plantare è un infortunio da sovraccarico, caratterizzato da un’alterazione strutturale di tipo degenerativo con ispessimento della fascia e da un fenomeno di disorganizzazione del collagene e del cuscinetto adiposo. È una patologia molto comune nel runner, specie in chi corre in avampiede, dove si ha un aumento importante della tensione della fascia, ma anche nelle persone comuni tra i 40 e i 60 anni e in chi passa tante ore in piedi durante la giornata. Non è difficile trovarla bilateralmente

Diagnosi

La diagnosi della fasciopatia plantare è sia clinica che strumentale. Dal punto di vista clinico una fasciopatia plantare vera è caratterizzata dal dolore ai primi passi al mattino, dopo stazione eretta prolungata e che migliora “a caldo” e dolore alla palpazione del tubercolo mediale del calcagno. L’esame strumentale più utilizzato è l’ecografia dove spesso si può notare un ispessimento della fascia o la presenza di uno sperone calcaneare: è importante sottolineare che questo è un semplice fenomeno di adattamento e non causa del dolore e, soprattutto, non peggiora la prognosi.

Prognosi e Rimedi

La fasciopatia plantare ha una prognosi molto lunga: l’80% dei pazienti, infatti, guarisce entro un anno (13,5 mesi). Spesso si sente parlare di guarigioni estremamente veloci, ma è bene puntualizzare che non si tratta di vere fasciopatie ma di sovraccarichi della muscolatura della pianta del piede. La fisioterapia in questo caso può condurre a guarigione ottimale, attraverso una fase iniziale di protezione e una seconda fase di esposizione graduale al carico. Può essere utile fare infiltrazione di corticosteroidi, eseguire bendaggi, sedute di onde d’urto o di terapia manuale, in accordo col vostro fisioterapista. È molto importante l’esecuzione di esercizi specifici poiché sono maggiormente efficaci a lungo termine e per prevenire recidive.

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